La Birra dei Soci

Inizio ottobre, sono quasi le 11 di sera quando sento il suono di una notifica insolita provenire dal mio cellulare. Incuriosito accendo lo schermo e vedo che dal messenger di Facebook un amico, Stefano, mi ha scritto un messaggio.
E’ strano, ci conosciamo perché abbiamo degli amici comuni e non ci sentiamo spesso. E’ stato uno dei primi esperti di birra che ho conosciuto e durante l’estate gli ho parlato dell’avventura che stiamo vivendo io e Daniele.
Mi aveva proposto di andare a vedere dei birrifici, gente seria che fa la birra. Gli dissi che ero molto interessato, che potrebbe essere una bella esperienza per vedere come si fa la birra sul serio ma poi non ci siamo più sentiti.
Il messaggio è breve ma molto chiaro: “Ciao! Il 21 ottobre cotta dai soci dea bira se ti interessa”.
Tra me e me impreco: il 21 ottobre sono impegnatissimo tra una probabile festa di compleanno e una sicura festa di laurea. Gli chiedo dettagli, è un’occasione da non perdere.
Mi dice che iniziano alla mattina presto e si finirà nel pomeriggio non troppo inoltrato, ok è fatta! Riesco ad incastrare tutti gli impegni.

I soci dea birra

I soci sono un’associazione di homebrewers, da quello che mi raccontano sono la più vecchia d’Italia. Hanno iniziato nei primi anni ’90.

Ne avevo già sentito parlare ma non avevo trovato molti riferimenti, li avevo incrociati per caso dato che un libro sulla birra fatta in casa che avevo letto citava tra i riferimenti utili il sito del comune di Cavaso del Tomba (TV), dove l’associazione ha sede.
Hanno anche un sito internet ma non penso che sia molto aggiornato, ad ogni modo l’indirizzo è questo: http://www.socideabira.it/

Sono indubbiamente birrai con molta esperienza, me ne accorgo dalla confidenza con cui utilizzano la loro attrezzatura e da come osservano il concretizzarsi della loro ricetta durante la cotta: assaggiano il mosto, fanno misurazioni, stimano colore e limpidezza del prodotto finale.

La birra in cottura sarà una APA molto particolare: il grist è composto da malti tedeschi, così come sarà tedesco anche il lievito. Li guardo sbalorditi in quanto a me, da birraio alle prime armi, non sarebbe mai venuto in mente di pensare ad una ricetta così “strana”, ma loro mi fanno capire che sanno il fatto proprio.

Sono persone molto cordiali e mi fanno capire fin da subito che non nascondono alcun segreto, posso fare tutte le domande che voglio. Uno di loro mi confida, con un pizzico di orgoglio nella voce, che per quella sala di cottura sono passati ben 3 birrai dell’anno e altri microbirrifici della zona sono partiti proprio facendosi le ossa tra quelle quattro mura.

L’impianto

I soci sono numerosi (penso che siano circa una decina), e per poter soddisfare le gole di tanti bevitori immaginavo che non potesse bastare l’attrezzatura che normalmente gli homebrewer casalinghi hanno nella cantina.
L’associazione trova sede in una vecchia casa riadattata a microbirrificio, in sostanza hanno una sala di cottura e una sala di fermentazione, il mulino è al piano superiore, in modo che il malto macinato possa scendere direttamente nel tino di mash.
La cosa che più mi ha stupito è che il processo è altamente manuale! Sostanzialmente, anche se sono utilizzate pompe per i travasi del mosto, tutto ciò che un normale hombrewer fa, lo fanno anche loro, solo che in scala molto più grande!
Non saprei dire la quantità di birra prodotta ma era sicuramente tanta! Le cotte non vengono fatte molto spesso e pertanto quando si mettono al lavoro cercano di ottimizzare la giornata in modo da avere ognuno una propria scorta casalinga piuttosto abbondante.
Il tino di mash e di bollitura
Non si butta via niente!

La giornata

E’ stata una giornata colma di divertimento, di birra e di cibo (sono andato via che praticamente rotolavo sulla mia pancia 😁).
I Soci non erano al completo ma c’erano altre persone appassionate che li assistevano con grande abnegazione.
L’ospitalità è stata grande e nessuno si è mai tirato indietro nel soddisfare la mia curiosità. Ho fatto nuove amicizie e sono sicuro che passerò di nuovo a visitarli, sperando di poter dare una mano durante la cotta.

Una nota interessante è che ognuno porta qualcosa da mettere a disposizione per mangiare e bere durante la cotta. Quando la nostra birra arriverà ad un livello qualitativo per noi soddisfacente penso proprio che gliela faremo assaggiare in modo da avere un riscontro da birrai esperti e poter così crescere ancora di più.

Buona birra a tutti e come sempre… Forza Baroni 💪!

2 comments
  1. Mi sembrate “sul pezzo”, come si dice quando c’è passione per qualche cosa. Una buona birra con amici è sempre gradita, accettate prenotazioni per un paio di bottiglie quando la vostra sarà pronta?Ciao!!

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