Beer Attraction 2018

Si sta svolgendo in questi giorni il Beer Attraction 2018, il popolare evento fieristico a tema birrario ma non solo.
Quest’anno, grazie al prezioso aiuto di Pinta, siamo riusciti ad andare a curiosare anche noi e a vedere cosa bolle in pentola nel panorama brassicolo italiano 🍺
Come molti sapranno Beer Attraction è un evento riservato agli operatori del settore, tuttavia nella giornata di sabato apre le porte anche agli homebrewers e ai “curiosi” in genere, così abbiamo colto al volo l’occasione e ne abbiamo approfittato.
Il primo impatto per me è stato piuttosto disorientante: è ormai risaputo che il movimento birrario italiano è in una fase esplosiva, ma è impressionante vedere così tanti stand di birrifici racchiusi tutti nello stesso spazio! Ce n’è davvero per tutti i gusti e per tutti gli stili.
Ogni birrificio faceva ovviamente il proprio meglio per farsi conoscere ad apparire in questo “mare brassicolo”, non solo puntando sulla qualità del prodotto (punto fondamentale per proporsi sul mercato) ma anche con grande attenzione al marketing, sfoggiando grafiche accattivanti nella speranza di catturare l’attenzione dei passanti (del resto anche l’occhio vuole la sua parte).
Ritengo che le aree dove espongono i birrifici siano lo specchio del mercato della birra artigianale italiana, del resto non poteva essere altrimenti dato che ci trovavamo presso il più importante evento fieristico in tema della nostra nazione, e ciò mi ha fatto capire quanto difficile deve essere percorrere la strada dell’apertura di un micro-birrificio, soprattutto se poi ci si deve confrontare con una simile concorrenza.
Le aree dei birrifici erano decisamente affollate

Nella giornata di sabato si è svolta la premiazione di “Birra dell’anno”, importantissimo concorso brassicolo italiano organizzato da UnionBirrai. Impegnati come eravamo nelle degustazioni, non abbiamo assistito allo svolgimento delle premiazioni ma mi ha fatto molto piacere apprendere del successo ottenuto da Cr/Ak Brewery, ho sempre apprezzato molto le loro birre e spero di fargli visita a breve (del resto sono a meno di un’ora di strada!).

 

Non solo birra, parte della fiera è dedicata anche al settore Food con “Food Attraction”

Abbiamo dedicato parte della giornata, anche per smaltire l’alcool tra una birra e l’altra 😆, a gironzolare nella parte della fiera dedicata al settore impiantistico.

Più di un espositore, vedendoci osservare le attrezzature che facevano bella mostra di sé negli stand, si è avvicinato nella speranza di “accalappiare” un nuovo cliente, penso che però siano rimasti delusi nell’apprendere che siamo dei semplici homebrewer che producono nel garage di casa.
Scherzi a parte, i vari impiantisti sono stati molto gentili nello spiegarci come funzionassero le loro “creature” e per noi è stato molto interessante affacciarsi, anche se per un breve istante, nel mondo dei professionisti.
Ho notato che molti costruttori di impianti e attrezzature per birrifici sono localizzati nella mia regione, il Veneto, in particolare nella zona del trevigiano. Che sia correlabile alla forte tradizione enologica di questo territorio?
Oltre alla scoperta di nuovi nomi, il Beer Attraction è una bella occasione per assaggiare i prodotti di quei birrifici visti solo sui social e per dei quali, data la distanza, i prodotti non sono di facile reperibilità.
Tirando un po’ le somme ho assaggiato le seguenti birre (ma ho dato qualche sorso anche a quelle di Daniele 😋):
  • Sirena (Birrificio della Granda)
  • Marlin (La Ribalta)
  • Cream Helì (Birrificio di Cagliari)
  • La Selva (Chianti Brew Fighters)
  • Blackberry Show (La Buttiga Craft Brewery)
  • Bassa Marea (Birrificio Artigianale Lariano)
  • White Chocolate Stout (Canediguerra)

Purtroppo l’assaggio di birre così varie, in un tempo relativamente ristretto, non ne facilita certamente l’apprezzamento di tutte le loro qualità poiché i sensi tendono a saturarsi.
Tra tutte mi sento di segnalare la Cream Helì prodotta dal Birrificio di Cagliari, è molto particolare in quanto aromatizzata con l’elicriso (fate come me e andate a vedere su wikipedia che tipo di pianta è, quando me l’hanno descritta ho annuito facendo finta di sapere di cosa di trattatasse 😆). L’ho apprezzata molto in quanto l’ho trovata molto rotonda e bilanciata, in particolare l’aromatizzazione non è eccessiva e non risulta “stucchevole” ma è presente quel tanto che basta per caratterizzare la birra nel suo insieme.

 

Come prima esperienza è stata decisamente positiva e stimolante, non vedo l’ora di tornarci l’anno prossimo, più preparato e pronto per scoprire nuovi prodotti del movimento birrario del nostro paese 😊.
Buona birra a tutti, e come sempre… Forza Baroni 💪!
Cover photo by Giovanna Gomes on Unsplash
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